Guida al cinema di Bud Spencer e Terence Hill by Marcello Gagliani Caputo

Guida al cinema di Bud Spencer e Terence Hill by Marcello Gagliani Caputo

autore:Marcello Gagliani Caputo
La lingua: ita
Format: azw3, epub
pubblicato: 2017-01-09T23:00:00+00:00


DAL WESTERN ALLA FARSA: >TRINITA’

Se Giuseppe Colizzi fu il regista che lanciò Bud Spencer e Terence Hill nel dorato mondo del cinema, E. B. Clucher (al secolo Enzo Barboni) fu colui che seppe capire e dare spazio per primo alle eccezionali potenzialità di coppia comica espresse dal duo, riuscendo a portare alle estreme conseguenze gli intenti parodistici appena accennati nei western di Colizzi. I film di Clucher «[…] dimostrano con il rovesciamento comico, il sostanziale esaurimento del potenziale epico del genere, e raccogliendo spunti e situazioni tipici delle comiche mute, puntano al riscontro commerciale, grazie alla possibilità di catturare il pubblico dei giovanissimi e delle famiglie, progressivamente allontanatisi dal western, proprio a causa dell’uso insistito della violenza […]»[14].

In Lo chiamavano Trinità… (1970) si ritorna ai personaggi stereotipati delle pellicole di Sergio Leone, ma Clucher inventa un mondo nuovo, dove sia i buoni che i cattivi vengono tratteggiati in maniera diversa e innovativa: non più solitari pistoleri contro spietati cacciatori di taglie, ma simpatici e incapaci fuorilegge (Trinità e Bambino) contro pseudo boss da quattro soldi. Il tutto inserito in un tessuto dove la parodia la fa da padrona, tanto che «[…] il ritmo dinamico da balletto scherzoso fa sì che tutto assomigli più a Sette spose per sette fratelli che a “pugni di dollari” di Leone e seguaci. […]»[15]

Il merito che va riconosciuto al regista romano nella rilettura della coppia, è di averla portata «[…] in un West puzzone e naif, dove gli sganassoni contano più delle pistole e il regolamento di conti finale avviene con un’epica e incruenta scazzottata […]»[16], accentuando, così, il lato comico e giocoso degli stessi personaggi visti nei film di Colizzi, ma abbassando il tono violento, e facendo scomparire quasi del tutto le armi a favore della “cruda mano”. Scrivendo «[…] una storia semplice, che fosse ammiccante quanto ironica ed evitasse per quanto possibile la galleria di luoghi comuni del “genere” […]»[17], Clucher punta sulla semplice formula del buono che va in soccorso degli indifesi e delinea fin dal principio il suo personaggio principale: Trinità (Terence Hill), detto “La mano destra del diavolo” per la sua infallibile precisione di pistolero, vaga per il deserto disteso su una sorta di barella trasportata dal suo cavallo. È un pigro, uno scansa fatiche, uno spirito libero che, però, dietro la rassicurante faccia da bravo ragazzo (occhi azzurri che risaltano sul viso), nasconde un carattere da scavezzacollo, sempre pronto a difendere i più deboli, spinto da un profondo senso della giustizia.

Un personaggio così particolare, per funzionare, ha bisogno di una spalla, di una persona che non solo possa aiutarlo, ma che possa soprattutto rimediare ai guai in cui si caccia. E questo personaggio è suo fratello, o meglio fratellastro, Bambino (Bud Spencer), un omaccione cupo e dall’aria sempre stanca che perfino mentre viene minacciato con una pistola, rimane tranquillo a leggere il giornale. Al contrario di Trinità, Bambino i guai vuole evitarli e cerca di ritagliarsi un’oasi di serenità che viene puntualmente sconvolta dall’arrivo del fratello. L’uno è il



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